Il colloquio

Guida pratica per superare il primo colloquio di lavoro

Tutto l'occorrente per superare il primo colloquio di lavoro

Il primo colloquio di lavoro sancisce ufficialmente il tuo ingresso nel mondo dei grandi. È un’esperienza che difficilmente dimenticherai, e forse ti scapperà una risata ripensando ai piccoli passi falsi che hanno compromesso la tua assunzione.

Il mio ricordo è ancora nitido. Senza aver inviato nessun curriculum, avevo ricevuto una chiamata dalle risorse umane di una società delle Big Four. Non me l’aspettavo, tutte le mie attenzioni erano rivolte alla tesi, mi sarei laureato il giorno dopo.

Mi presentai così all’appuntamento, fissato la mattina successiva alla cerimonia, con la convinzione che improvvisare sarebbe bastato. Mi sbagliavo di grosso.

La maggior parte dei candidati alle prese con il primo colloquio di lavoro commette il mio stesso errore. Leggendo quest’articolo, e tutte le risorse che ti segnalerò, avrai l’opportunità di distinguerti dalla massa.

Man mano che incontri i temi da approfondire, aprili in un’altra scheda e una volta conclusa la guida inizia ad approfondire.

Non importa se il tuo primo colloquio di lavoro sarà per una società che non ti interessa. Una volta davanti all’intervistatore devi avere un unico obiettivo: ricevere un’offerta di lavoro. Avrai tempo per rifiutarla, ma ricorda sempre che vincere aiuta a vincere.

Veniamo ora alla guida pratica che avrei voluto leggere anch’io tanti anni fa.

Step 1. Conosci la struttura del tuo primo colloquio di lavoro

Nel 90% dei casi il tuo primo colloquio di lavoro sarà organizzato così: presentazione di te stesso, colloquio di gruppo, colloquio individuale con le risorse umane ed eventuale colloquio individuale con il tuo futuro capo.

Sì, hai capito bene, all’inizio non sarai solo. Se pensi sia difficile descrivere chi sei ad uno sconosciuto, ti avverto che farlo davanti ad un gruppo di persone è ancora più complesso. Preparati, magari con una versione ridotta del tuo Elevator Pitch.

Non sai cos’è un Elevator Pitch? Tranquillo, non lo sapevo nemmeno io. Stiamo parlando di un breve discorso che catturi l’attenzione e chiarisca bene i tratti principali della tua personalità. Riassumerlo durante il colloquio di gruppo sarà un gioco da ragazzi.

È arrivato il momento del primo tema da approfondire. Leggi quest’articolo in cui ti parlo dell’elevator pitch e del metodo per non essere mai in difficoltà. Ti servirà soprattutto nelle interviste individuali per stupire il tuo interlocutore.

Durante il breve giro di tavolo per le presentazioni cominceranno ad emergere elementi importanti dei candidati, che troveranno ulteriore conferma nel secondo step: il colloquio di gruppo. Se pensi sia solo un pro forma, sei fuori strada.

Sarebbe un peccato non arrivare all’incontro diretto con il tuo potenziale datore di lavoro per qualche ingenuità. Il secondo tema da approfondire riguarda quindi la verità sul colloquio di gruppo.

Tieni a bada l’istinto, devi seguire una strategia chiara senza mostrare insofferenza verso gli altri. Le aziende assumono chi sa giocare di squadra.

Seguendo i consigli che leggerai negli articoli da approfondire non avrai problemi a superare questo primo scoglio e riuscirai a battere la concorrenza accedendo alle interviste individuali.

Step 2. Rendi indimenticabili le interviste individuali

Il primo colloquio di lavoro individuale potrebbe giocare brutti scherzi, è importante curare anche i dettagli più piccoli.

Sarai teso, credimi. A volte avrai l’opportunità di staccare un po’ con la pausa pranzo, ma l’incontro con le risorse umane non sempre viene rimandato al pomeriggio. A seconda della società, potresti fare un’unica intervista in cui sarà presente anche il futuro capo, ma non importa.

Quello che stai per leggere è valido in qualunque occasione.

Per iniziare con il piede giusto ti servono due cose: un sorriso e una stretta di mano della giusta intensità. In questo modo ridurrai la distanza tra te e l’intervistatore, mostrandogli subito la tua decisione e la felicità per essere lì.

Mantieni la postura corretta, devi sembrare più a tuo agio possibile. È normale provare un po’ di emozione, ma non è il caso di gesticolare o giocare incessantemente con le mani. Non incrociare le gambe, tieni la testa alta e la schiena dritta, nel modo più naturale possibile.

Guarda negli occhi chi sta parlando e non interromperlo finché non ha finito. Non lasciare nemmeno che sia il tuo telefono a farlo, metti il silenzioso e infilalo nello zaino.

Fino a qui tutto bene, puoi farcela, e anche se non sarai perfetto non preoccuparti.

Per rompere il ghiaccio ti verranno fatte domande sul curriculum, scommetto che te l’aspettavi! I punti principali dovrebbero già essere nel tuo elevator pitch, puoi usare al meglio quest’arma per spiegare i motivi dietro la scelta della facoltà, della tesi e delle altre esperienze che hai inserito.

Quando non hai competenze concrete, motivazione, intraprendenza, conoscenza della società e della job description sono gli aspetti che contano di più. Non farti trovare impreparato. Visita il sito aziendale, specialmente la sezione “lavora con noi”.

Se non hai inviato tu la candidatura, assicurati di conoscere per quale posizione vogliono intervistarti.

Nel caso ti facessero domande un po’ tecniche, o ti sottoponessero a giochi di logica o business case, accetta la sfida e non buttarti giù. Prova tutto quello che ti viene in mente, perché potrebbe essere un tranello per testare la tua attitudine. I più esperti apprezzano i giovani che non mollano davanti ai problemi.

Step 3. La tua opportunità

Nessuno ti chiederà la luna. Anche i selezionatori sono passati per il primo colloquio di lavoro, sanno benissimo cosa aspettarsi e cosa no.

Proprio perché non ci sono molti margini di manovra, per distinguerti dagli altri devi far leva sulla motivazione.

A questo proposito il terzo tema da approfondire farà la differenza. Quando ti chiederanno, in coda all’intervista, se hai qualche curiosità, usa la strategia che puoi leggere in quest’articolo sulle 3 domande fondamentali da fare ad un colloquio.

Lasciare un’ultima buona impressione prima di andare via è il metodo più efficace per convincere il tuo futuro datore di lavoro.

Ancora una cosa: gli istanti che precedono il primo colloquio di lavoro sono spesso pieni di dubbi. Come mi vesto? A che ora arrivo? Mi metteranno in difficoltà? Per tranquillizzarti ho provato a sintetizzare tutte le risposte in questi brevi consigli. E se ti interessa, puoi dare un’occhiata anche all’incubo di molti studenti universitari: il colloquio di lavoro in inglese.

P.S. Come si diventa manager a 25 anni? Qual è il segreto che ha reso Jeff Bezos l’uomo più ricco del mondo? Come si costruisce l’unico strumento in grado di garantirti un aumento esponenziale dello stipendio?

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Valerio Principessa

Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco. 

Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.

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