Il colloquio

I consigli che avrei voluto ricevere prima del colloquio

Una ragazzo ansioso che pensa al colloquio

Qualche mese prima di finire l’università, con l’ultimo esame alle spalle e una tesi che cominciava a prendere forma, cercai per la prima volta su Google la parola “colloquio”.

Avevo un’idea abbastanza vaga di cosa avrei affrontato, e come succede con la maggior parte delle cose che non si conoscono, la mia prima reazione fu avere paura.

A pensarci oggi mi viene da ridere, ma sono convinto che le sensazioni che ho provato sono le stesse di migliaia di giovani che per la prima volta si trovano a dover affrontare un colloquio, senza sapere dove mettere le mani.

In altre parole: se anche tu hai l’ansia, il mal di stomaco, e la curiosità di sapere cosa ti aspetta, stai leggendo il post giusto. Provo a darti qualche consiglio di quelli che avrei voluto ricevere prima del colloquio e che ti aiuteranno a ritrovare la calma.

Come mi vesto per il colloquio?

La parola d’ordine è SMART, che in inglese significa “intelligente”, ma anche “elegante”.

Se sei un ragazzo, indossare giacca e cravatta significa andare sul sicuro, perché qualche intervistatore “vecchio stampo” potrebbe rimproverarti l’assenza di formalità nel vestire ancor prima di iniziare il colloquio. Non fare questo errore.

Se sei una ragazza, probabilmente non hai bisogno di dritte sull’outfit, ma è meglio ribadire che il colloquio non è una serata in discoteca, la minigonna può restare nell’armadio. Un cervello funzionante slancia più di un tacco 13.

Attenzione, qualora la job interview fosse per un ruolo da clown, dovrai presentarti con la parrucca e il naso rosso. Tutto dipende dal contesto, ma nella maggior parte dei casi vesti SMART.

A che ora arrivo?

Essere in ritardo per un colloquio è già un passo verso la bocciatura. Arrivare con mezz’ora di anticipo è sinonimo di ansia galoppante.

Come sempre, in medio stat virtus. Arrivare 15 minuti prima è la giusta via di mezzo.

Se non sei mai stato nel posto in cui è fissato il colloquio ed hai paura di perderti, puoi seguire due strade:

1- fare un giro di ricognizione nel weekend per testare i tempi di percorrenza del tragitto

2- uscire da casa con molto anticipo, e una volta sul posto passare un po’ di tempo camminando nei pressi dell’edificio

Reputazione online

Non è necessario cancellare i tuoi profili su Facebook e Instagram, ma fai attenzione alla privacy di determinati post.

Purtroppo la mente umana è progettata per avere pregiudizi, e quella foto in cui sei ubriaco marcio e fumi con gli amici potrebbe identificarti in modo errato.

Sono d’accordo con te se pensi che i social network facciano parte della vita privata e il lavoro non dovrebbe mai metterci lo zampino, ma non siamo tutti intelligenti allo stesso modo. Nel tuo piccolo rappresenti l’azienda che ti paga, e la brand reputation oggi è un asset prezioso.

Al contrario, non aver paura di mostrare le tue passioni. Non c’è nulla di male ad avere un blog, una pagina in cui mostri la tua arte o qualsiasi cosa ti renda una persona con interessi diversi dal lavoro. Parlane apertamente.

Ma al colloquio le domande posso farle anch’io?

No, non puoi, DEVI. I recruiter si aspettano che tu sia interessato al posto di lavoro ed avrai sempre, nel corso del colloquio, uno spazio in cui fare domande.

Avrai già letto che è inutile parlare di soldi al primo incontro, o chiedere quante ferie ti spettano. Mostra di ragionare nel medio-lungo termine, fai domande altamente personalizzate, che mostrano il tuo studio del settore.

Chiedi anche quanto l’azienda è pronta ad investire sui dipendenti più giovani, o se puoi ricevere maggiori dettagli riguardo una delle frasi che hai letto sul sito della società.

In ogni caso, non lasciare la stanza prima di aver chiesto qualcosa, e se non ti danno spazio, fatti avanti tu. Per facilitarti il lavoro ho preparato quest’articolo sulle 3 domande fondamentali da fare ad un colloquio.

Il mio intervistatore proverà a mettermi in difficoltà durante il colloquio?

Tutt’altro, all’inizio il suo obiettivo sarà metterti a tuo agio con domande elementari, che potresti utilizzare per stupirlo.

Spesso sarà valutata la tua gestione dello stress, quindi verrai sottoposto a domande incalzanti per cui nessuno si aspetta che tu conosca la risposta.

Niente panico, fa parte del gioco, non parlare a sproposito e non avere paura di ammettere che non sai rispondere.

E occhio al trucco dell’ordinamento!

Ancora una cosa: il colloquio di lavoro non è un ostacolo, ma un’opportunità. Cerca di capire, in base alle persone che incontrerai, se quello è il posto giusto per te. Fai un bel respiro, lascia alle spalle l’ansia, e presentati al tuo potenziale datore di lavoro con sicurezza e curiosità.

P.S. Come si diventa manager a 25 anni? Qual è il segreto che ha reso Jeff Bezos l’uomo più ricco del mondo? Come si costruisce l’unico strumento in grado di garantirti un aumento esponenziale dello stipendio?

Le risposte a queste, e ad altre domande, le trovi iscrivendoti alla nostra newsletter. Clicca qui, inserisci la tua email, e inizia a costruire il tuo vantaggio competitivo.

Puoi scriverci anche all’indirizzo benvenutoalavoro@gmail.com


 

Valerio Principessa

Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco. 

Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *