Work–life balance

Smetti di inseguire il tempo libero

Il tempo libero scandito da un orologio a muro

Chi ha inventato il tempo libero? Da dove nasce l’idea? Probabilmente non ti sei mai posto queste domande, ma se fai parte della società occidentale almeno una volta ti sarai trovato a pensare: “Cavolo, avrei davvero bisogno di più tempo libero”.

Iniziamo con un numero: 2.522.880.000.

Sì, 2 miliardi, 522 milioni, 880 mila. Sono i secondi che in media il buon Dio, o chi per lui, concede ad un uomo di vivere.

Se ti sei laureato tra i 24 ed i 25 anni, ho una notizia per te: hai già speso il 30% della tua vita, e con ragionevole certezza si tratta del periodo che ricorderai come il più bello.

Prima di deprimerti aspetta, non sono qui a ricordarti che devi morire, il punto è un altro. Nel “De brevitate vitae” Lucio Anneo Seneca scriveva che per quanto corta possa essere la vita, non è breve. Siamo noi che la rendiamo tale, sprecando quel dono prezioso che è il tempo.

Perché lo facciamo?

Perché è la nostra natura: diamo poco valore a ciò che non costa fatica ottenere, a quello che ci viene regalato.

Viviamo in una ragnatela di mille occupazioni, cerchiamo di giustificarci ripetendo che chi ha tempo libero è un fallito, e ci dimentichiamo di essere noi le uniche vittime di una concezione errata della vita.

Nella nostra società malata, dove si ricompensa il sacrificio personale a scapito della produttività, sentiamo quasi il bisogno inconscio di inseguire il tempo del non lavoro, dimenticandoci spesso il perché del nostro comportamento. Pensiamoci un istante.

Cos’è davvero il tempo libero?

Bene, il tempo libero è plasmato su un concetto nobile, quello dell’otium latino, che al contrario del nostro tempo libero era però riservato alle classi superiori e alle loro attività intellettuali.

Oggi non è affatto il tempo della riflessione, dello studio, della comprensione. Non è neanche a disposizione di tutti e non lo sarà mai, perché il tempo libero, se ben sfruttato, diventa pericoloso.

Nell’otium si coltiva la coscienza, si progettano le rivoluzioni e le trasformazioni dello status quo. Dunque, la risposta ce l’abbiamo: Il tempo libero è un MacGuffin, come la valigetta di Pulp Fiction: non è importante cosa ci sia dentro, l’importante è continuare a corrergli dietro.

Il tempo libero è solo un espediente narrativo che dà ritmo alla trama.

Il problema non l’abbiamo inventato noi, lo stiamo solo portando ad un livello successivo. Giusto per citare ancora Seneca, già nel 60 d.C. in una delle sue Epistulae ad Lucilium scriveva: “in questo ci inganniamo, per il fatto che noi vediamo la morte davanti a noi: gran parte di essa invece è già passata; […] Mentre rimandiamo, la vita passa”.

Dai valore al tempo

A questo punto ti starai chiedendo quale sia l’obiettivo di questo articolo. È molto semplice, tutte le volte in cui pensi “finalmente è venerdì”, tutte le sere in cui ripeti “non vedo l’ora che questa giornata finisca”, non stai dando il giusto valore al tuo tempo.

La tentazione di vivere, o meglio sopravvivere, aspettando il weekend è forte soprattutto all’inizio, quando si passa dalla libertà dell’università alle regole dell’ufficio. Per questo è importante che tu approfondisca il tema del work-life balance.

Fai un passo indietro, osserva la strada che ti ha portato dove sei, prova a capire quello che hai davanti, ma soprattutto goditi il momento presente. Si può star bene anche di lunedì, quando il resto del mondo è infelice per l’inizio di una nuova settimana.

Hai piedi, non radici, quindi ti puoi muovere, puoi cambiare, ma soprattutto hai la possibilità di dire “da domani…”. Anche se la felicità, spesso, non si trova “là fuori”, o “da qualche parte”.

Se il tempo libero sta diventando la tua ossessione, non stai vivendo una vita di qualità, e visto che ne hai a disposizione una sola, sei nei guai.

Ancora una cosa: in qualunque modo tu scelga di spendere il tempo libero, evita l’errore di porre come  obiettivo il “non pensare”. Non cercare di essere impegnato ad ogni costo, perché le preoccupazioni torneranno a bussare alla prima pausa. Se posso darti un consiglio, tra le attività che amo praticare nel tempo del non lavoro ce n’è una che mi occupa giusto 10 minuti, ma che riesce ogni volta a calmare la mia mente: la meditazione. Provare non costa nulla.

P.S. Come si diventa manager a 25 anni? Qual è il segreto che ha reso Jeff Bezos l’uomo più ricco del mondo? Come si costruisce l’unico strumento in grado di garantirti un aumento esponenziale dello stipendio?

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Valerio Principessa

Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco. 

Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.

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