Work–life balance

Andy Puddicombe: diventare milionari meditando

Andy Puddicombe che sorride

Bristol, 1983. Andy Puddicombe è un ragazzino di 11 anni, sta camminando per strada con sua madre ed ha una strana eccitazione negli occhi. Di lì a poco parteciperà alla sua prima lezione di kung fu, o almeno questo è quello che crede.

In realtà è tutto un malinteso, quella lezione non ha nulla a che fare con le arti marziali, si tratta di un corso di meditazione. Andy Puddicombe ancora non lo sa, ma gli cambierà la vita.

Anni dopo ricorderà che la prima impressione, dopo aver superato il disappunto iniziale, fu che quelle pratiche di rilassamento della mente l’avevano fatto sentire bene. Parteciperà ancora ad altre lezioni, sempre con sua madre, e poi tornerà a seguire la sua strada, la stessa che lo porterà, a 20 anni, ad iscriversi all’università, al corso di scienze dello sport.

Il primo punto di svolta

Poco prima di iniziare il suo corso di laurea, la vita impartisce ad Andy Puddicombe il primo duro colpo: rimane coinvolto in un incidente stradale, si salva, ma due suoi amici perdono la vita.

Quest’evento lo sconvolge, lo lascia pieno di domande che gli ronzano in testa, e che non trovano risposta. Sì, è vero, quel corso di Scienze dello Sport gli piace, sta persino frequentando una ragazza interessante che gli parla spesso del Buddhismo e dell’India, ma sente che il suo bisogno di capire è più forte.

Così a 22 anni, poco prima di finire il secondo anno di università, Andy prende una decisione radicale. Lascia tutto e sale sul primo aereo per l’Himalaya, alla ricerca di quel benessere mentale che aveva provato ad 11 anni.

Dalle lezioni sullo sport a 18 ore di meditazione al giorno, il passo è breve.

Lo credono pazzo, gli chiedono di tornare, di parlare con un medico, perché secondo amici e parenti ha solo bisogno di una buona dose di antidepressivi. Tutto inutile, Andy Puddicombe ha deciso: vuole diventare monaco.

Dieci anni lontano da casa

Il suo viaggio inizia nel nord dell’India, da laico, dove apprende i fondamenti della pratica passando di monastero in monastero. Vive grazie alle offerte dei villaggi che visita, e passa molto tempo in ritiro, dove la routine prevede una sveglia alle 03:00 del mattino, per poi meditare fino alle 22:00.

Per un periodo frequenta un monastero dove i monaci servono un unico pasto tutti i giorni, riso e curry, obbligando i praticanti a mangiarlo molto lentamente, per almeno un’ora. Poi, un giorno molto caldo, viene posizionata davanti ad ogni discepolo una splendida sorpresa: una coppa di gelato.

Peccato che nessuno possa toccarlo prima di aver finito riso e curry, che secondo la regola non può essere consumato in meno di un’ora. Guardando la coppa sciogliersi, Andy Puddicombe sperimenta la rabbia, e subito dopo la tristezza, ed il senso di colpa per essersi arrabbiato, proprio come i suoi maestri avevano previsto.

Viene ordinato monaco novizio secondo la tradizione birmana, e dopo 5 anni diventa a tutti gli effetti un monaco tibetano, ma quel genere di vita comincia a stargli stretta.

Non escludo il ritorno

Nel 2004 Andy Puddicombe torna in società. Dopo un breve soggiorno in Russia, dove si allena al Moscow State Circus, approda a Londra dove si diploma in Circo al Conservatoire of Dance and Drama. Inizia la sua carriera da clown, ma il richiamo della meditazione è ancora forte.

Nei suoi workshop mensili, al costo di 250 pound, il monaco insegna le sue tecniche di rilassamento mentale agli uomini d’affari londinesi, e finisce per aprire una clinica privata.

Tra i suoi clienti stressati, ansiosi e depressi, c’è anche un collega di Rich Pierson, che insiste affinché i due si incontrino. A suo parere hanno entrambi bisogno l’uno dell’altro.

Così Rich Pierson, esperto di brand development, arriva nella clinica di Andy Puddicombe e concordano uno skill swap, uno scambio di abilità: Andy insegna per un’ora meditazione a Rich, poi attraversano la strada, siedono in un bar, e Rich insegna marketing a Andy.

Il secondo punto di svolta

Il resto è storia recente. Nel 2010 nasce Headspace, all’inizio solo per organizzare eventi, poi nel 2012, viene rilasciata l’app. L’obiettivo è quello di portare salute e felicità nel mondo, una persona alla volta, meditando.

Dopo soli due anni, nel 2014, Headspace si posiziona al quarto posto tra le migliori app di meditazione.

Oggi vale più di 250 milioni di dollari, e nel giugno del 2018 ha superato un milione di subscribers. Tra i suoi fan ci sono Bill Gates, Gwyneth Paltrow, Richard Branson, Lebron James, Jeff Weiner e alter celebrità del tech e dello spettacolo.

Il ragazzo depresso, lo stesso che lasciò l’università per diventare monaco, oggi è un imprenditore milionario.

Ancora una cosa: la storia di Andy Puddicombe è un chiaro esempio dell’importanza di ascoltare i propri desideri. Scegliere quello che ci rende felici è il primo passo verso il successo. E chissà che la meditazione non possa fare chiarezza anche nella nostra testa.

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Valerio Principessa

Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco. 

Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.

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