Dormire poco: come distruggere la tua vita e il tuo lavoro

Se stai cercando tecniche efficaci di autodistruzione, dormire poco è sicuramente quello di cui hai bisogno. Sì, lo so, hai davvero tante cose da fare, non puoi mica passare 7 ore a letto. Ma sei sicuro sia la scelta giusta?
Secondo la divisione di Medicina del sonno della Harvard Medical School, dormire poco comporta un guadagno in termini di produttività a breve termine. Questo beneficio è rapidamente spazzato via dagli effetti devastanti della privazione del sonno sull’umore, la concentrazione e la capacità di processare informazioni.
Per non parlare poi dei gravi problemi di salute che si legano alle cosiddette bad sleeping habits: infarto, ictus, diabete, obesità. Esistono diversi studi che mostrano come dormire a sufficienza favorisca una vita più lunga e più sana, ma evidentemente per molti non è una motivazione sufficiente.
Provo allora a fornirti qualche ragione in più.
Perché dormire poco è devastante per la salute
Le ricerche del Centro di Neuromedicina della University of Rochester forniscono evidenze dirette del perché il tuo cervello abbia bisogno del giusto riposo, o meglio di un riposo di qualità.
Durante il giorno, l’attività neurale produce proteine tossiche, che nel lungo periodo, se non smaltite, possono contribuire all’insorgenza di malattie neurologiche. L’accumulo della beta amiloide, ad esempio, è correlato all’insorgenza dell’Alzheimer.
Durante il sonno, il cervello fa pulizia ed elimina le sostanze di scarto grazie al sistema glinfatico. Quest’ultimo, parte del sistema nervoso centrale, pompa fluido nei tessuti cerebrali, lavandoli dalle proteine tossiche accumulate.
Dormire poco stimola anche la produzione di cortisolo, l’ormone dello stress, che sconvolge il sistema immunitario e danneggia il collagene della pelle, facendoti sembrare più vecchio.
Se sei attento alla tua forma fisica, considera anche questo dato. Quando dormi meno, mangi di più ed hai maggiori difficoltà a bruciare le calorie. Di conseguenza, più ti privi del sonno, più ingrassi.
Gli effetti del sonno sulla tua carriera
Come abbiamo già detto, dormire poco ti rende stressato, alterando di fatto le tue emozioni.
Quando abbassi la soglia di irritabilità, aumenti le occasioni di conflitto con l’ambiente esterno e questo mette a rischio le relazioni. Reagire con impulsività può minare il rapporto con colleghi e superiori, scatenando litigi quando invece servirebbe razionalità.
Anche le capacità di problem solving sono legate alla qualità del riposo, così come la creatività. Senza le giuste ore di sonno siamo confusi, e l’assenza di lucidità ci impedisce di ragionare velocemente.
È inutile che io ti dica quanto sia importante, al giorno d’oggi, saper prendere le giuste decisioni nel minor tempo possibile.
Ah, hai mai sentito parlare della serotonina, anche detta “ormone del buonumore”?
La serotonina svolge diverse funzioni nel nostro organismo. Contribuisce alla regolazione delle secrezioni gastrointestinali, regola i processi di omeostasi e guarigione, ma soprattutto ha un ruolo chiave nella regolazione dell’umore.
Dormire poco ne abbassa i livelli, predisponendoti alla depressione e a reazioni emotive esagerate in caso di difficoltà. Attenzione a quest’ultimo punto, il tuo atteggiamento davanti a un problema è una delle chiavi per una carriera di successo.
Prova a leggere quest’articolo in cui ti spiego perché dovresti risolvere problemi che non hai causato tu.
Cosa significa dormire poco
La regola più diffusa, quella che quantifica il riposo perfetto in 8 ore di sonno, sembra ormai superata.
Un numero sempre più alto di individui dorme tra le 7 e le 9 ore, ma anche discostarsi (di poco) da questi numeri non rappresenta una criticità.
Fanno eccezione i cosiddetti brevi dormitori, attivi dopo aver riposato anche meno di 6 ore. Questi individui vivono al limite della deprivazione del sonno, e nei momenti di noia finiscono per addormentarsi senza accorgersene.
I veri brevi dormitori si riconoscono quando non c’è da puntare la sveglia. Sono abituati a dormire poco anche in vacanza e nel weekend.
Il tuo organismo potrebbe avere il suo personale fabbisogno di riposo, ma esistono dei segnali per capire se la qualità del tuo sonno non è adeguata.
Sonnolenza continua, difficoltà di concentrazione, piccoli deficit di memoria, voglia di restare a letto più possibile nel fine settimana.
La verità è che quando si tratta di dormire poco, o troppo, l’unica regola valida è basarsi sul proprio ritmo. Sta a noi capire la quantità di sonno che ci permette di vivere al meglio la giornata.
Come migliorare la qualità del tuo sonno
Se dormire poco sta diventando un problema, o non vuoi correre il rischio di rovinare la tua carriera per colpa di un umore instabile, ecco alcuni consigli utili.
Innanzitutto, stai lontano dalle pillole e dai sedativi. Alterano i processi naturali del cervello.
Se non puoi rinunciare al caffè, sappi che berne una tazza alle 8:00 implica una presenza nel tuo corpo del 25% di caffeina alle 20:00. Come sai, la caffeina è un potente stimolante ed interferisce con il sonno, aumentando la produzione di adrenalina.
Metti da parte laptop, tablet, televisione e cellulare almeno un’ora prima di andare a letto. Emettono luce ad una lunghezza d’onda tale da compromettere la produzione di melatonina, interferendo con la capacità di addormentarti.
Inizia a meditare. Oltre a ridurre lo stress, migliorare la creatività ed aumentare la concentrazione, allenerai la mente e dormirai meglio. Se non sai come fare, non preoccuparti. Ti spiego tutto in quest’articolo sull’importanza di meditare 10 minuti al giorno.
Ancora una cosa: non conta solo la quantità, ma anche la qualità del sonno. In ogni caso, dormire poco impedisce di massimizzare le qualità innate indispensabili per raggiungere il nostro pieno potenziale. Smetti di autosabotarti, la via del successo passa anche dal sonno.
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Valerio Principessa
Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco.
Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.