Combattere l’Effetto Zebra ed essere diversi

In alcuni contesti, essere diversi può costare caro. Robert Sapolsky, neurobiologo, primatologo e professore all’Università di Stanford, riuscii a capirlo ad esempio grazie ad un piccolo puntino rosso.
Sapolsky stava studiando le zebre nel loro habitat naturale, ma trovava estremamente difficile seguire i singoli individui in mezzo al branco. Le strisce bianche e nere, infatti, garantivano un mimetismo perfetto quando gli esemplari erano in gruppo.
Per risolvere il problema, Sapolsky escogitò una soluzione semplice: imprimere un punto rosso sul manto della zebra da studiare, per renderla più facile da seguire. In effetti lo stratagemma funzionò, non solo per Sapolsky, ma anche per i predatori della zebra.
Gli individui marchiati con il punto rosso morivano dopo pochi giorni, perché erano prede più facili per i leoni.
Questo fenomeno prende il nome di Effetto Zebra, e può sintetizzarsi come segue: essere diversi, a volte, è pericoloso. Soprattutto se vivi nella savana.
Se leggi quest’articolo, probabilmente fuggire dai leoni non è il tuo primo pensiero al mattino, e forse nemmeno il secondo. L’Effetto Zebra però ti riguarda da vicinino e dovresti combatterlo ad ogni costo.
Combattere l’Effetto Zebra
Lo stesso principio che guida gli animali nella savana, si applica anche alla nostra vita: far parte della massa è comodo, ci fa sentire protetti e sicuri. A volte siamo così assuefatti al mimetismo che non ci rendiamo conto di essere la copia esatta di milioni di persone attorno a noi.
Ma chi vuole realizzare qualcosa nella vita, deve distinguersi. Essere diversi è l’unico modo per raggiungere un vantaggio competitivo incolmabile.
In un certo senso, il mondo prova a farcelo capire in ogni istante. Per vivere, gli organismi devono lavorare in maniera continua per regolare la propria temperatura rispetto all’ambiente esterno. Quando la vita abbandona il corpo, il differenziale di temperatura tende ad annullarsi.
Anche se è rischioso, anche se può far male, essere diversi dovrebbe essere il nostro obiettivo principale.
In una lettera agli shareholder di Amazon, Jeff Bezos ha scritto: “Riuscite a capire il modo in cui il mondo tenta di rendervi normali? Vi rendete conto del lavoro che ci vuole per mantenere la vostra distinzione? […] Il mondo vuole che siate persone comuni – in mille modi, vi tenta. Non lasciate che accada. Dovete pagare un prezzo per la vostra distinzione, ma ne vale la pena. Essere se stessi paga, ma non aspettatevi che sia facile. Dovrete impegnarvi continuamente.”
Se c’è una battaglia che tutti dovremmo intraprendere, dunque, è quella contro la ‘normalità’. Non ci sono leoni sulle nostre tracce, i vantaggi di non far parte del branco sono potenzialmente infiniti.
Vediamo ora un semplice esempio che può aiutarci a trovare il coraggio per essere diversi.
Essere diversi: l’esempio di Grigori Perelman
Grigori Perelman è un matematico russo, considerato da molti uno degli uomini più intelligenti al mondo.
Nel 2006 ha rifiutato un milione di dollari dopo aver risolto la congettura del matematico e filosofo Henri Poincaré, enunciata nel 1904 e inserita dal Clay Mathematics Institute tra i 7 problemi del millennio. Perelman ha rinunciato inoltre alla medaglia Fields, l’equivalente di un premio Nobel nel campo della matematica. All’apice della fama, si è dimesso dall’istituto di ricerca dove lavorava e da allora vive una vita riservata, quasi in povertà, in uno dei tanti grattacieli alla periferia di San Pietroburgo.
Il motivo del gran rifiuto ai premi ed al denaro l’ha spiegato lo stesso Perelman: “Se la mia dimostrazione è corretta, allora non è necessario nessun altro riconoscimento.”
Quest’uomo ha eliminato la necessità di validazione esterna, uno dei grandi ostacoli alla nostra missione di essere diversi.
Nessuno ci chiederà mai un tale grado di determinazione, ma da questo personaggio atipico, dall’intelligenza fuori dal comune, possiamo imparare molto. Un insegnamento che ci lascia, tra i tanti, è questo: quando il mondo si aspetta da noi un certo comportamento, possiamo sorprenderlo. Essere diversi significa anche dimostrare che una vita vissuta secondo le proprie regole non ha prezzo, e vale molto più di un milione di dollari.
Ancora una cosa: essere diversi potrà essere doloroso nel breve termine. Le persone attorno a noi proveranno a riportarci nel ‘branco’, perché il nostro distinguerci metterà in crisi la loro stessa identità. Ci vorrà una visione di lungo termine ben definita, per resistere alla tentazione di tornare a mimetizzarsi. Se ti interessano alcune strategie pratiche per spiccare rispetto alla massa, prova a leggere come guadagnare 3.000 euro al mese prima dei trent’anni.
Se cerchi un romanzo che possa far germogliare qualcosa dentro di te, invece, dai un’occhiata a “La casa del tè”.
Buona lettura, a presto
Valerio
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Valerio Principessa
Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco.
Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.