Lista delle priorità: come pianificare il tuo fallimento

Un foglio con la lista delle priorità di oggi

Per anni ho pensato che nessuno avesse niente niente da insegnarmi in quanto a costruzione di una lista delle priorità.

Insomma, chi meglio di me stesso era in grado di capire quali fossero le attività più importanti per il mio sviluppo, o i progetti a cui dedicare la maggior parte del mio tempo?

In realtà stavo sottovalutando alla grande questo argomento, talmente importante da essere affidato, nel contesto aziendale, direttamente all’Amministratore Delegato.

Esatto, l’attività più importante che svolge un CEO, con l’aiuto del top management, consiste proprio nel definire un lista delle priorità.

È lì che sta il cuore della pianificazione strategica: definire obiettivi, stabilire quali azioni intraprendere per raggiungerli, quante risorse allocare.

Attenzione a quest’ultimo aspetto, perché è un tema delicato: le risorse, purtroppo, sono sempre limitate.

Che si tratti di un’azienda nella lista Fortune 500, di una società con un solo dipendente o di un singolo individuo che prova a vivere la sua vita, la situazione non cambia.

Ho davvero bisogno di una lista delle priorità?

Tempo, energie e denaro vanno ripartiti in maniera accurata. Come diceva Benjamin Franklin: «Se fallisci nel pianificare, stai pianificando il tuo fallimento».

Ok, ma tu non sei un CEO, non hai un’azienda e non ti sei mai trovato a gestire altre persone, quindi non senti il bisogno impellente di diventare esperto in costruzione di una lista delle priorità. Giusto?

No. Sbagliato. Un piano strategico di sviluppo è essenziale anche a livello personale.

Devi definire quali sono i tuoi obiettivi, le azioni che ti porteranno a raggiungerli e le risorse che gli dedicherai. Come se fossi il CEO di te stesso, devi costruire la tua lista delle priorità.

Fammi indovinare, stai già pensando ad alcuni progetti, vorresti quella promozione, imparare a suonare la chitarra, iniziare a meditare.

Le tue attività sono lì, in ordine di importanza, e magari è venuta fuori una lista come questa:

Priorità alta:

Progetto A

Progetto B

Priorità media:

Progetto C

Progetto D

Complimenti, hai appena fatto un errore molto grave. Una vera lista delle priorità deve essere così:

  • Progetto A
  • Progetto B
  • Progetto C

Provo a spiegarti perché quest’approccio fa tutta la differenza del mondo.

I benefici di una vera lista delle priorità

Il progetto A, quello per te più importante, assorbirà le risorse migliori: le prime ore della mattina, quelle in cui sei più produttivo, il tempo libero, i weekend.

Tanto per essere chiari, tornando all’esempio dell’azienda, al Progetto A lavoreranno le persone più talentuose e il budget allocato sarà più alto rispetto ad altre iniziative.

In questo modo le probabilità di successo della tua priorità numero 1 aumenteranno in maniera esponenziale, ma se pensi che sia un sacrificio dedicare tutto questo tempo libero ad un’attività sola, hai appena fatto il secondo errore grave.

Hai sbagliato la scelta del Progetto A.

Al primo posto della lista deve esserci qualcosa che ti renda davvero felice in un determinato momento della vita.

Che sia trovare nuovi amici, raggiungere quella promozione che ti sfugge da anni, o ottenere 10mila follower su Instagram, trova il coraggio di seguire il tuo Progetto A, ma soprattutto accetta che il Progetto B, il Progetto C e tutti gli altri, finiscano in secondo piano.

Quando pensi di essere arrivato al limite, o quando non riesci più a sfruttare in maniera efficiente il tempo impiegato sul tuo progetto più importante, è il momento di fermarti e di passare al Progetto B. E così via.

Detto questo, a meno che tu non sia un multipotenziale, ti consiglio di non definire più di 3 priorità.

Ancora una cosa: pianificare implica delle scelte, quindi delle conseguenze e degli errori, che spaventano la maggior parte delle persone. Davanti al dubbio, molti preferiscono non scegliere, ma quando i benefici delle conseguenze positive superano di gran lunga gli aspetti negativi, sarebbe stupido non agire. Costruisci una vera lista delle priorità, e seguila. Non lasciare che sia il caso a scegliere per te.

P.S. Come si diventa manager a 25 anni? Qual è il segreto che ha reso Jeff Bezos l’uomo più ricco del mondo? Come si costruisce l’unico strumento in grado di garantirti un aumento esponenziale dello stipendio?

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Valerio Principessa

Ingegnere dell’informazione, laureato in Ingegneria gestionale. Tra consulenza ed azienda, ha alle spalle esperienze in 5 settori diversi: Automotive, Banking, Gaming, Pharma e Tobacco. 

Ha creato Benvenuto a lavoro nel 2018.

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